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La balestra a ripetizione cinese, con arco di bambù, viene attribuita al guerriero Chu-ko Liang vissuto 181-243 dopo Cr. Essa rimase in uso fino alla guerra del 1894-1895 contro i Giapponesi.
Vi è una cassetta che contiene una dozzina di bolzoni non impennati, uno sull’altra; quando la leva di caricamento viene alzata si alza la cassetta e il crocco prende la corda e una freccia cade nella scanalatura. Infatti le frecce sono tenute nella cassetta dalla corda. Tirando la leva all’indietro si tende la corda e la cassetta si abbassa; alla fine del movimento della leva parte il colpo. Non vi è grilletto. Il cassetto ha dietro una sporgenza che quando esso di abbassa, fa scendere il perno che ha trattenuto momentaneamente la corda.
Era quindi quasi un'arma automatica che consentiva di tirare 12 frecce in 15 secondi.
Vi è un modello con due colonne parallele di frecce e quindi due scanalature.
Si tirava efficacemente sui 70 metri e la gittata massima era di 180 metri.
Il bolzone era di bambù con punta di ferro, spesso avvelenata, lungo 30-45 cm e del diametro di circa un cm. L’arco era lungo circa un metro e formato da lamelle di bambù legate assieme; la corda era di tendini animali.
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